Luca D. Majer
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Musica per momenti: l'insonnia.
9 canzoni per l'ora del lupo. 

 
 

Johan: C’era una volta in cui le notti erano fatte per dormire/Un sonno profondo, senza sogni/Per dormire e svegliarsi senza paura/
Tutte le notti restiamo svegli sino all’alba/Ma quest’ora è la peggiore/Sai come si chiama?

Alma: No.

Johan: Gli anziani la chiamavano ‘l’ora del lupo’

 

Max Von Sydow (Johan) & Ingrid Thulin (Alma)
Vargtimmen (L’ora del lupo), regia: Ingmar Bergman. Svezia, 1966.

 

Nick

 

9 canzoni per l'ora del lupo

 

Tim

 

Robert

 

Eliane

 

Bob

 

 

Playlist:

1 – Ryuichi Sakamoto / Alva Noto - Noon (2002)

2- Eliane Radigue - Trilogie de la mort (1990)

3- Biosphere - Circulaire (2004)

4- Tim Buckley - Lorca (1970)

5- Robert Wyatt - Alifie (1973)

6- Robert Ashley - The Park (1978)

7- Jon Hassell - Blue period  (2008)

8- Third Ear Band - Ghetto Raga (1970)

9- Nick Drake - Tow the line (1974) 

 

(...)

-7-

Noi non possediamo veramente nulla/Cos’è questa concorrenza che avvertiamo quindi/Prima di andarcene, uno per uno/Attraverso la stessa porta?” dice Jalaluddin Rumi (1207-1273), uno dei più grandi mistici Sufi. E’ triste pensare quanto oggi i suoi insegnamenti siano dimenticati. Eppure gente come Jon Hassell, con album come "Last Night The Moon Came Dropping Its Clothes In The Street" (citazione diretta di Rumi) ci aiutano a ricordare che tutto il male del mondo non può estinguere un’oncia di luce.

Sentendo Blue Period per la prima volta non ho avuto alcuna esitazione a memorizzarlo sotto: uno-dei-più-bei-pezzi-degli-ultimi-dieci-anni. Il periodare ad lib della tromba-sussurro e la linea di note basse immersa in suoni dolcissimi - pezzi perfetti che vengono una volta ogni tanto. E poi questo giocare (manifestamente, dopo i primi 6 minuti) a denudare la melodia di Strangers In The Night, integrandola alla trama - facendoci capire che veramente quella porta per la quale usciamo di scena è uguale per tutti e Sinatra, tu, Jon ed io siamo stoffa della stessa matassa e che “non fa assolutamente nessuna differenza cosa pensa la gente di te” e noi - al contrario - a perdere tempo a disputarci, come se il mondo fosse una gigantesca riunione di condominio.

Il periodo blu del titolo non è quello picassiano, bensì quello di cui parla Rumi: “Come farai a conoscere le difficoltà dell’essere un uomo, se spicchi sempre il volo verso la perfezione blu?”.

 

(...)

 

Pubblicato su BUM - Blow Up Magazine, aprile 2014